25/10/13

LANA DEL REY è il più grande enigma del pop?




















"Ma esprimersi con la perfetta rettitudine e naturalezza dei movimenti degli animali e l'incontrovertibile purezza di sentimento degli alberi nei boschi e dell'erba lungo i sentieri, è il trionfo immacolato dell'arte." (Walt Whitman, "Foglie d'erba)

Analisi del fenomeno pop Lana Del Rey, partendo dal titolo di un articolo della rivista "Nylon", in uscita a novembre, in cui viene definita "il più grande enigma del pop". 



         Nell'intervista non viene data una motivazione al perché la Del Rey sia stata definita così. Ma si tratta certamente di un titolo calzante da cui far partire molti spunti di riflessione.

Dunque, la domanda è: perché Lana Del Rey costituisce un mistero all'interno della musica pop contemporanea?


         Si potrebbe partire dalla constatazione che Lana Del Rey è una contraddizione. Un ingranaggio mediatico perfetto: la sua immagine, così glamour e decadente, si sposa alla perfezione con i brani che canta, infarciti di un'affascinante e candida tristezza, a sua volta decantata con una lentezza e un languore sottratti alla tirannia del tempo. I video appaiono imponenti, ricchi di citazioni e dettagli maniacali, ma l'immagine di femme fatale che ne viene fuori è poi in un certo senso sfatata dalle performance live, in cui la pop-star si presenta in abiti minimali e quasi casual, timida, legnosa, dotata di un'ingenuità e una vacua dolcezza che la rendono fragile e ancor più delicata. E questo, strano a dirsi, le conferisce quel tocco in più di verità che da sempre le viene contestata. Inoltre, nei concerti di Lana Del Rey manca tutta l'impalcatura che di solito rende il concerto di una pop-star un autentico show; niente balletti, coriste, messe in scena, pagliacciate, culi e tette al vento.




         Altro fattore rimarcabile è costituito dalla voce della cantante e dal suo particolare modo di usarla. Sottile, languida, mai invasiva. Lana Del Rey inverte il trend delle pop-star dotate di straordinarie doti vocali (la Aguilera, Mariah Carey, Anastacia, per fare qualche esempio) ma non rientra nemmeno nel calderone delle pop-star prive di qualsivoglia interesse e dote vocale (Katy Perry, Rihanna, Kesha...). Certo è che la sua è una voce facilmente riconoscibile e, nonostante le critiche che le sono state mosse, vanta già non pochi tentativi di emulazione (come quello mal riuscito della giovanissima Sky Ferreira). Un po' come successe anni fa per l'indimenticata Amy Winehouse. Se è vero infatti che si tratta di due artiste molto diverse tra loro, è vero pure che sia la Winehouse prima che la Del Rey dopo, si sono imposte come immagine di un pop decadente, vere e proprie icone incontrastate nello stile e nella musica, andando a sedersi l'una a fianco all'altra nell'immaginario collettivo moderno, dove Buffy e per molti versi anche Adele hanno fallito. Fugaci ma incisivi ritratti del nostro tempo, massima espressione di contemporaneità pur attingendo al vintage.




         Ma come nasce il fenomeno Lana Del Rey? Partiamo dicendo che il suo vero nome è Elizabeth Grant ed è una giovanissima ragazza americana figlia di un ricco imprenditore che gestisce domini internet. Intorno ai 18 anni abbandona gli studi per dedicarsi alla musica; nel 2008 pubblica infatti il suo album d'esordio con un'etichetta indipendente, "Lana Del Ray A.K.A. Lizzy Grant" e inizia ad esibirsi nei locali di New York, dove si trasferisce in cerca di fortuna all'età di 18 anni. Lizzy è una ragazza dall'aspetto e dalla voce graziosa, ma questo non basta per sfondare. La sua immagine è sciatta e non lascia traccia. E si sa che una pop-star è anzitutto la sua immagine.
          E' qui che, a quanto pare, entra nuovamente in gioco il padre della ragazza che, dopo aver già commercializzato il suo primo album, lo toglie definitivamente dal commercio e affiderebbe la figliol prodiga a dei professionisti del settore, i quali pensano bene di rifarle totalmente il look. I capelli biondo platino lasciano il posto a una lunga chioma movimentata dai colori caldi, si passa dall'abbigliamento sportivo al rifacimento della moda più chic degli anni '50, le labbra si gonfiano, la timidezza si trasmuta in aurea di mistero e, infine, la mossa vincente è la pubblicazione su YouTube di un suo video, "Videogames".
Lizzy Grant A.K.A. Lana Del Rey


          Da lì il passo è davvero breve: in pochissimo tempo "Videogames" raggiunge più di 20 milioni di visualizzazioni arrivando a conquistare una fetta di pubblico ampissima, dai poppettari dell'ultima ora alla cerchia di indie di ultima generazione. Ben presto le etichette discografiche più importanti faranno a gara per averla e infatti il 27 Gennaio 2012 con la Interscope Records pubblica il suo secondo disco, il primo come Lana Del Rey, intitolato "Born To Die". Ma prima ancora sbarca in televisione, al famoso Saturday Night Live, il 14 Gennaio. Ed è il caos.
Complice un evidente (e comprensibile) nervosismo, Lana si esibisce in una performance disastrosa che verrà discussa e criticata per mesi.
Bene o male, purché se ne parli, no?

         In realtà oggi quell'esibizione non ci colpisce più, poiché siamo a conoscenza del fatto che la Del Rey non possiede grandi doti canore né un elevato range vocale, ma sappiamo che da allora le sue esibizioni sono notevolmente migliorate. Dal vivo la nostra dimostra di possedere la sua musica, plasmando i brani a suo piacimento, facendoli fluttuare di qua e di là senza mai snaturarli, ed interpretandoli sempre con plastica femminilità. D'altro canto, sorprende come tanta lentezza e romanticismo possano ancora fare effetto in una società drogata di velocità e rumore, laddove persino la pop-star per eccellenza dei nostri tempi, Lady GaGa, fatica a mantenere il suo status di reginetta.



         E' forse proprio questo il pregio-difetto di Lana Del Rey, ciò che l'ha portata alla ribalta all'improvviso e che la mantiene viva nei cuori di molti appassionati, ma che probabilmente la farà spegnere presto. Lo struggimento con cui decanta le storie dei suoi personaggi, la delicatezza, lo charme esplosivo ma non invasivo, l'eleganza d'altra tempi. E quell'essere una performer assolutamente imperfetta all'interno di un personaggio che della perfezione ha fatto il suo marchio di fabbrica. Quella passione e quella sincerità che sono rimasti integri pur se celati dietro la maschera ingombrante di pop-star giovane, bella e famosa.
         Perché, in fondo, Lana Del Rey è rimasta un po' Lizzy Grant.






                                                    (25/10/13)



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